Descrizione: | Birra ad alta gradazione alcolica di colore chiaro dorato, velata con una schiuma corposa e persistente. Al naso risulta armoniosa con sentori di malto e lievito, frutta bianca matura in particolare ricorda le pere William e finiture spezziate e vegetali. Anche all'assaggio non tradisce frizzante e fresca, quasi leggera per la sua equilibrata acidità che nasconde il forte tenore alcolico, con finale persistente e piacevolmente luppolato dovuto alla sua maturazione in bottiglia.
Viene prodotta partendo da un malto d'orzo speciale Pilsener danese, luppoli di qualità Styrian e Saaz (i medesimi usati per la Pilsner Urquell) con l'aggiunta di zucchero candito. Il processo di unione con i lieviti e di fermentazione e molto complesso e rigoroso, subisce una prima fermentazione in vasche calde per 5/6 giorni, poi passa in vasche fredde per 2/3 giorni e poi per 3 settimana per fa precipitare gli lieviti sempre a basse temperature. Poi finisce in bottiglia con l'aggiunta di lieviti e destrosio e matura come per gli champagne con "metodo champenoise" fino al raggiungimento di 8,5° (al massimo 14 giorni): simpatica la scritta rossa a grandi lettere che appare ai passanti sull'edificio della birreria dove avviene questa fase della lavorazione: "Ssssh...qui sta maturando la Duvel!!!".
Si consiglia di lasciarla riposare almeno 3 mesi in una cantina. Molto rinomate sono le "bottles ages" in effetti questa birra si comporta molto bene anche molti anni dopo la data di scadenza (obbligatoria per legge europea).
E' molto diffusa, anche in locali non specializzati, ed è disponibile nella classica bottiglia panciuta da 33cl o in quella da 75cl o da 1,5l. Inutile dire che il bicchiere consigliato è quello inventato dai Moortgat: il classico ballon.
Si può abbinare con formaggi freschi senza troppa difficoltà. Per i palati più esigenti si accompagna bene a piatti di pesce tipo salmone, oppure a un caratteristico piatti fiammingo: il waterzooi, ossia pollo, sedano e carote arrosto con panna e comunque in generale a tutta quella carne bianca stufata o arrosto non troppo ricca di sapori. Da consumarsi comunque fresca (5°-10°).
Perché Duvel? Anche qui la tradizione vuole che un mastro birraio nel lontano 1923 provando la nuova birra prodotta dalla collaborazione con Jan de Clerck avesse esclamato: "Ma questa è un diavolo di birra!" da allora il suo nome è stato questo. In effetti questa ha dato il via ad una serie di birre tentatrici-traditrici, allo stile "diabolico" che unisce colore chiaro e corposità attenuata ad una forte gradazione alcolica: cosi sono venute negli anni la Judas, la Lucifer, la Satan per arrivare nelle lager alla Bière du Demon. |